Santa Maria Veterana

Ultima modifica 25 novembre 2019

La facciata della Chiesa

La più importante testimonianza monumentale di Triggiano è sicuramente la Chiesa di Santa Maria Veterana, un edificio sacro che con la sua evoluzione ha contrassegnato tutta la vita del paese.

Santa Maria Veterana ha origini medievali e fu fondata, ipoteticamente, intorno al 1080 da un sacerdote e maestro di dialettica barese, un tale Leone. Sorse nei pressi del fossato che abbracciava il cosiddetto castrum triviani e si andò ad aggiungere alla chiesa di San Martino, la prima chiesa pievana del paese, databile al 983, e a Santa Croce. Due chiese queste sorte in "gripta": espressione della civiltà rupestre. Santa Maria Veterana è invece il segno del cambiamento: sorse in superficie, fu costruita in muratura e fu sicuramente opera di un ricco committente. E' un opus sorprendente per la realtà del paese in quel periodo, un'opera imponente ad impianto basilicale, su tre navate e di dimensioni pari alla chiesa di Ognissanti a Valenzano e di San Benedetto a Conversano. La chiesa di Santa Maria Veterana diventa il centro aggregante della "nuova" Triggiano. A metà del XVI secolo, la chiesa adibita anche a funzioni laiche e sede di due confraternite cominciò ad apparire ai triggianesi piccola, per cui si procedette ad abbattere completamente il complesso medievale ed a costruire in loco una nuova chiesa. pianta chiesa superiore.

La costruzione del nuovo sacro edificio è avvenuta grazie alla creazione di una sorta di consorzio

  • l'Universitas si occupò delle navate e delle parti in comune dell' edificio;
  • il Capitolo provvide alle cappelle di Maria SS. Di Costantinopoli e del Carmine;
  • le confraternite facenti capo alla chiesa ebbero finalmente le loro due cappelle;
  • don Pascarello D'Alojso costruì la cappella di Santa Maria de la Gratia.

La navata centrale

Fu costruita, inoltre, una cappella sotterranea, scavata sotto l'abside della chiesa medievale. Quasi certamente questa cappella con volte a crociera fu consacrata a Santa Maria Veterana, per mantenere il culto della chiesa antica. Dopo il 1600, la chiesa di Santa Maria Veterana fu inglobata all'interno della nuova cinta muraria, unitamente a quello che fu definito pomarium, ma che invece era la zona sepolcrale della chiesa medievale.

Danneggiata gravemente da un nubifragio del 1681, fu restaurata sotto la direzione di fra Filino da Molfetta. Nel 1746 fu affidato a Nicolò De Filippis il compito di arricchire iconograficamente la chiesa. Nicolò De Filippis fu allievo del maestro napoletano Paolo De Matteis. Il ciclo triggianese è da considerarsi sicuramente l'opera più completa del De Filippis, il quale mostra nell'interpretazione dei soggetti e nelle scelte coloristiche tutta la sua reminiscenza napoletana. Il ciclo iconograficamente spazia da temi biblici ad altri più peculiarmente agiografici. Particolare attenzione viene posta a soggetti riguardanti la vita della Vergine: ad esempio sulla volta della navata centrale possiamo notare la "Presentazione al tempio", la "Natività della Vergine", l' "Incoronazione" e lo "Sposalizio della Vergine con San Giuseppe".

Un primo ampliamento della struttura fu realizzato nel 1832, con la costruzione di una grande cappella. Altre opere furono effettuate tra il 1907 e il 1913 durante il periodo di arcipretura di mons. Di Zonno. Tale opera di restauro comportò il totale disfacimento dell'originaria facciata cinquecentesca, della quale fu recuperato unicamente il rosone, poi giustapposto. Gli interni furono decorati in stile Liberty.

Nel 1982, si intrapresero i lavori di sondaggio e scavo del piano di calpestio della chiesa: sorprendente è stato il ritrovamento dell'antica chiesa medievale.

Un particolare della facciata: il rosone.

Bibliografia:
TRIVIANUM: Memorie Storiche del Comune di Triggiano, V. Roppo, Bari 1924
Storia di Triggiano, P. Daniele da Triggiano, Oria 1946
L'Antica Maggior Chiesa di Triggiano, Centro Studi Santa Maria Veterana, Bari 1987
Complesso Monumentale "Santa Maria Veterana" - Triggiano GUIDA STORICO ARTISTICA, P. Battista, 2002
Triggiano. Le pietre, la memoria, S. Di Marco, Bari 1995


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